Cerimoniale

Cerimoniale

Cerimoniale della Solenne Investitura Cavalleresca delle Dame e dei Cavalieri
dell’Ordine di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois

 

 

Ingresso solenne in Chiesa di Sua Altezza Serenissima il Principe Gran Maestro dell’ Ordine di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois, preceduto dai Membri del Consiglio Magistrale, dai Cavalieri, dalle Dame, e seguito dai Rev. Sacerdoti officianti il Sacro Rito.
Il Principe Gran Maestro siede in cornu Evangelii, al suo fianco siederà il Gran Cerimoniere alla sinistra ed il Gran Cancelliere alla destra.
In scranno apposito, riservato, e distaccato dal resto dei Cavalieri siederanno i membri del Consiglio Magistrale.

Inizio della Santa Messa.
Appena dopo la l’Omelia, l’officiante, si porta al centro della navata e benedice i mantelli e le insegne dei nuovi cavalieri con la seguente formula:

Cel. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Ass. Egli ha fatto il cielo e la terra.

Preghiamo.
Ascolta, Signore, le nostre preghiere e degnaTi di benedire con la Tua maestà questi mantelli e queste insegne e rivesti della custodia della Tua pietà questi Tuoi servi che desiderano portarli, perché siano essi forti nel sostenere i diritti della Chiesa e nel difendere e propagare la fede cristiana. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.

Il Celebrante davanti agli scalini dell’altare intona, stando in piedi, il Veni creátor Spiritus , il cui canto continua, alternato in due cori.
Tutti restano in ginocchio, durante il canto della prima strofa.

Vieni, o Spirito creatore,
visita le anime dei tuoi fedeli,
riempi di celeste grazia
i cuori che hai creato.
Tu che sei chiamato Paraclito,
il dono dell’Altissimo,
sorgente viva, fuoco, carità
e unzione spirituale.
Tu Spirito settiforme,
dito della destra paterna,
tu promesso dal Padre
che con la parola dischiudi le labbra.
Accendi la luce nei sensi,
infondi nei cuori l’amore;
fortifica la nostra debolezza
con il tuo vigore eterno.
Respingi da noi il nemico,
donaci senza indugio la pace;
fa’ che sotto la Tua guida
evitiamo ogni male.
Concedi di conoscere il Padre, tuo tramite,
ed anche il Figlio,
fa’ che sempre crediamo in Te,
loro comune Spirito.
Amen.

Oppure:

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.
Amen

Preghiamo.
Lo Spirito consolatore che viene da te illumini, o Padre, la nostra mente, e secondo la promessa del tuo Figlio ci guidi alla conoscenza piena della verità.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.

Terminata la preghiera, il Celebrante prende posto sulla poltrona, preparata sulla predella da un Cavaliere e si siede.
Il Cavaliere incaricato per lo scopo legge le lettera, nominando i nomi di ciascun Candidato.
Pronunciati i loro nomi, i Candidati verranno accompagnati dal Cavaliere designato al lato destro, formando una o più file secondo il numero.
Resteranno in piedi.
Terminati l’appello e la lettura, il Celebrante li interroga tutti al plurale.
I Candidati rispondono insieme al singolare.

II Celebrante:
Cosa chiedete?

Il Candidato:
Domando di ricevere l’investitura di Cavaliere dell’Ordine di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois.

Il Celebrante:
Nel passato, voi lo sapete, i nostri antenati hanno raccolto l’appello del Papa e, muniti della Croce e della spada, hanno difeso la Fede.
Diventare Cavaliere di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois voleva dire: abbandonare i propri beni materiali, la propria casa, la patria, la famiglia per professare la fede del Cristo combattendo, ma anche manifestando l’amore per il prossimo.
Anche oggi, diventare Cavalieri e Dame vuol dire: lottare per il regno del Cristo e per la diffusione della Chiesa ed operare per la carità, con lo stesso profondo spirito di fede e di amore.
Siete voi pronti ad accettare questo ideale per la vostra vita?

Il Candidato:
Sono pronto.

Il Celebrante:
Se tutti gli uomini devono seguire la loro coscienza per sforzarsi di essere giusti e onesti, a maggior ragione un Cavaliere di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois deve tutto mettere in opera per non profanare il suo nome, ma invece gloriarsi di essere soldato di Cristo.
Siete voi pronti a non vergognarvi mai di essere cristiani ed a comportarvi dovunque e sempre in modo da rendere onore al Cristo ed alla sua Chiesa?

II Candidato:
Sono pronto.

Il Celebrante:
Siete pronti a promettere con la parola e con il cuore di accettare, rispettare ed osservare lo Statuto di questo Ordine giurando fedeltà al Gran Maestro ed ai suoi legittimi successori?

II Candidato:
Dichiaro e prometto, con la parola e con il cuore, a Dio Onnipotente, a Gesù Cristo Suo Figlio, alla Beata Vergine Maria, di osservare, come vero cavaliere, tutto quello che mi viene imposto.

Il Celebrante, stendendo la mano destra verso i Candidati, dice:
Siate dunque fedeli e valorosi soldati di Nostro Signore Gesù Cristo, Cavalieri di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois, forti e coraggiosi, per poter un giorno essere ammessi alla Sua Corte celeste.

Il Gran Cerimoniere porge la spada nuda al Gran Maestro che la tiene in posizione orizzontale e dice:
Ricevi questa spada che a te deve ricordare la difesa della Santa Chiesa di Cristo ed il combattimento per la custodia e tutela della patria terrena del Redentore Divino, e tieni bene in mente che il Regno di Dio non si conquista con la spada, ma con la fede e la carità.

Il Gran Maestro tenendo la spada verticalmente dice ai singoli Candidati, successivamente genuflessi davanti a lui:
Io Gran Maestro del Sovrano Ordine di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois ti costituisco e proclamo Cavaliere (o altro grado) del Sovrano Ordine di Sant’Uberto di Lorena e del Barrois.

Il Gran Maestro tocca con la spada la spalla del Cavaliere e completa la formula dicendo:
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Il Cavaliere risponde:
Amen.

Quando tutti i Cavalieri nuovi sono passati, il Gran Cerimoniere depone la spada sul tavolino; mentre torna il primo nuovo Cavaliere che, in ginocchio, riceve dal Celebrante l’insegna dell’Ordine, e mentre i Cavalieri assistenti, alternativamente, annodano i cordoncini della croce al collo, il Celebrante dice una volta soltanto:
Ricevete la Croce di Nostro Signore Gesù Cristo perché essa vi protegga, ed a tal fine ripetete incessantemente: Noi ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua Croce hai redento il mondo.

Il Cavaliere bacia SOLAMENTE la mano del Celebrante, si alza, si inchina e va dal Gran Maestro che, assistito dal Gran Cerimoniere e dal Gran Cancelliere lo riveste del mantello, gli dà la mano, e china il capo, poi il nuovo cavaliere fa lo stesso con i membri del Consiglio Magistrale, e torna al suo posto.

Nel caso in cui i Candidati ammessi al privilegio della solenne Investitura Cavalleresca fossero numerosi, è preferibile che rimangano, in piedi, nei posti Loro assegnati.